L'ormai ex giocatore spiega che non poteva più continuare per colpa dell'infortunio al piede e guarda al futuro: "Ho un accordo per allenare nelle giovanili del Milan con Galliani"
Lo scorso 10 maggio, Cristian Brocchi ha dovuto scrivere la parola fine sulla sua carriera da calciatore. Lo staff medico della Lazio ha infatti definitivamente appurato l'inabilità a riprendere la consueta attività agonistica dopo il brutto infortunio al piede destro. Ora per l'ex centrocampista è tempo di pensare al futuro. "E' stata una scelta obbligata quella di appendere gli scarpini al chiodo. Obbligata da questo brutto infortunio al piede - spiega l'ormai ex centrocampista della Lazio -. Per questo mi è pesata tantissimo e ancor di piu' perche' la dirigenza della Lazio era pronta a garantirmi un altro anno di contratto. Ora è tempo di voltare pagina. Mi piacerebbe fare l'allenatore e sto seguendo un corso qui a Roma per iniziare questa nuova avventura. Col tempo vedremo se sarò in grado di far fruttare l'esperienza che ho maturato in questi anni da calciatore. Nello specifico, potrei ripartire dalle giovanili del Milan: ci siamo sentiti con Galliani e abbiamo raggiunto un accordo verbale anche se, concretamente, non e' stato ancora sottoscritto alcun contratto. L'ad rossonero con me è stato incredibile e ha dimostrato ancora una volta lo spessore di questa società che sa esattamente dove puntare. A breve ci rivedremo e sono convinto che non ci sarà alcuna difficoltà nel formalizzare il tutto".
Brocchi ha parlato anche del trionfo della Lazio in Coppa Italia. "E' stata una vittoria incredibile, qualcosa di grandioso che solo qui a Roma si può comprendere fino in fondo. Ha un valore immenso perché ha permesso di portare sulla Lazio quell'attenzione che - nonostante gli ottimi risultati degli ultimi anni - era venuta in parte a mancare perché si è preferito pubblicizzare maggiormente quello che accadeva nell'altra parte della città. Questo trofeo quindi ci ha dato visibilità: ha affermato la supremazia della Lazio ed ha scritto indelebilmente la storia della Capitale, sia per l'una che per l'altra squadra".
Intanto la Roma sembra a un passo da Laurent Blanc. "Abbiamo giocato insieme all'Inter nella stagione 2000/2001 e posso affermare senza dubbio che parliamo di una grandissima persona. Un calciatore con la testa sulle spalle, con dei valori non comuni. E' stato un ottimo calciatore e già in campo faceva capire che sarebbe potuto diventare anche un ottimo tecnico. Quello che poi ha fatto vedere in panchina credo sia sotto gli occhi di tutti. Francamente però, non posso sapere se Blanc sia la scelta giusta per la Roma e non mi pongo il problema: e' una decisione che spetta ai dirigenti del club. E' una persona molto pacata e se sarà lui il nuovo allenatore dei giallorossi dovrà essere in grado di gestire le forti pressioni che si ricevono su questa piazza. Da giocatore lo sapeva fare benissimo ma da trainer il discorso cambia...".